Il cuore voleva fare l'art director.
Il cervello voleva lavorare nell'azienda di famiglia.
Le mani e gli occhi vagavano nel vuoto e tremavano ad ogni sussulto dei due colossi.
Nell'indecisione totale gli occhi continuavano a curiosare ovunque: libri, montagne di libri, televisione, giornali e le mani continuavano a smontare, costruire e disegnare.
Poi le mani incontrarono il computer, gli occhi le videro armeggiare e decisero di andare dal cervello per tentare di convincerlo che insieme avrebbero potuto seguire il cuore mantenedo la ragione.
Dopo anni di discorsi gli occhi diventarono sempre più convincenti e le mani sempre più determinate il cervello cedette.
Impose una sola regola: avrebbero dovuto lavorare tutti insieme per raggiungere l'obiettivo del cuore e soprattutto nessuno avrebbe dovuto smettere di imparare. mai!
questo succedeva qualche anno fa...
Dopo l'università il cuore era un art director.
Il cervello, che sembrava il più restio alla missione, era determinato più che mai a raggiungere l'obiettivo.
Gli occhi sempre più curiosi.
Le mani non smettevano di allenarsi.
Oggi le cose non sono cambiate, sembra tutto perfetto, ma si sta infrangendo la regola che impose il cervello quando insieme decisero di buttarsi in questa impresa; non si impara più... Almeno non come all'inizio e quindi è ora di cambiare
Il cervello ha infatti capito che è necessario incontrare mani più esperte, occhi più attenti, cervelli più allenati e cuori più saggi.
Il cuore ha preso qualche batosta ma la sua cotta si è trasformata in una passione.
Ora sta alle mani e agli occhi di dimostrare che insieme possono far fruttare anni di allenamento e imparare velocemente da mani che questo lavoro lo fanno da anni e occhi che lo selezionano ogni giorno.